Lupus eritematoso discoide

Il lupus eritematoso è una patologia a carattere infiammatorio su base autoimmune le cui manifestazioni, sono caratterizzate da sintomi e gravità differenti.

La forma cutanea, consente di classificare ulteriormente la patologia in tre varianti:

  • lupus eritematoso cutaneo acuto,
  • lupus eritematoso cutaneo subacuto,
  • lupus eritematoso cutaneo cronico (lupus eritematoso discoide o LED).

Il lupus acuto coinvolge quasi sempre anche altri organi oltre alla pelle, mentre il lupus subacuto e il discoide, nella maggior parte dei pazienti, si limitano alle manifestazioni cutanee.

In particolare, il lupus eritematoso discoide rappresenta la variante più comune e si caratterizza da specifiche lesioni sulla pelle che si manifestano principalmente sulle aree fotoesposte, come volto, cuoio capelluto e talvolta tronco. 

La patologia appare sotto forma di lesioni “discoidi”, ovvero a forma tondeggiante, di color rossastro, spesse e squamose; sono lesioni caratterizzate da iperestesia, ovvero, sono molto sensibili agli stimoli tattili o termici. L’evoluzione delle lesioni comporta tipicamente un’estensione a livello periferico ed una risoluzione al centro, area dove si formano aree pallide, depresse ed atrofiche, che successivamente cicatrizzano.

Le mucose (labbra, cavo orale, lingua e palato) sono coinvolte in meno del 5% dei pazienti. Anche il capo può avere implicazioni, con conseguente caduta dei capelli; raramente è presente a livello ungueale con alterazione della normale forma (onicodistrofia).

Il LED colpisce prevalentemente le donne (il rapporto fra i sessi è di 2 a 1) ed è più comune nei soggetti giovani, con età compresa tra i 20 e i 40 anni di età; tendenzialmente, si osserva una maggiore diffusione nei soggetti di fototipo scuro rispetto a quelli con carnagione chiara.

L’eziologia del LED non è ancora nota; come avviene in altre patologie autoimmuni più comuni, come ad esempio l’artrite reumatoide, l’opinione della comunità scientifica presume che l’origine del LED, sia di tipo multifattoriale, con implicazione genetica, ormonale ed ambientale. 

Altri fattori scatenanti, la patologia od il suo decorso, sono i seguenti: 

  • l’esposizione ai raggi UV (principalmente l’esposizione solare, ma anche l’utilizzo di lampade abbronzanti),
  • le infezioni,
  • lo stress psicofisico,
  • i bruschi cambi di temperatura ambientale.

CONSIGLI UTILI

Lo specialista di riferimento per il lupus eritematoso discoide è il medico dermatologo. 

Non esiste una cura definitiva a questa patologia, ma le terapie possono tenere sotto controllo i sintomi e guarire le lesioni, se curate nelle prime fasi di comparsa; in caso di lesioni avanzate, il danno diventa irreparabile, per questo è di primaria importanza, l’intervento precoce.

I farmaci più indicati sono quelli a base di corticosteroidi, capaci di spegnere velocemente l’infiammazione.

La prognosi è variabile ma, poiché le lesioni da LED possono rappresentare il segno di esordio di un lupus eritematoso sistemico (5% dei casi), è sempre utile il monitoraggio stretto dei pazienti.

Essendo la patologia correlata all’esposizione ai raggi UV, le principali misure volte alla prevenzione sono mirate a limitare l’esposizione solare. È consigliabile quindi: 

  • applicare prodotti solari adatti al proprio fototipo in quantità adeguate, prima di esporsi al sole; rinnovare frequentemente la loro applicazione per mantenere la protezione, e per quanto possibile, limitare l’esposizione prolungata, particolarmente nelle ore centrali della giornata
  • limitare l’uso di docce/lettini abbronzanti.